Cenni storici

Cenni storici sullo Studio Teologico “Cardinale Celso Costantini” in Pordenone
Prof. Bruno Fabio Pighin

Il concilio di Trento ha il merito di avere decretato il 15 luglio 1563 l’istituzione dei Seminari per un’adeguata formazione dei futuri sacerdoti. Nella diocesi di Concordia si dovette attendere il 14 febbraio 1704 per l’erezione del proprio Seminario, che ebbe sede in Portogruaro. Da allora l’istituto si sviluppò, tra alterne vicende, sulle rive del fiume Lemene fino al mese di maggio 1915, quando la sua attività fu interrotta a causa della prima guerra mondiale.

La preparazione filosofico-teologica dei candidati al presbiterato era già stata potenziata agli inizi del secolo XX, grazie alle disposizioni del papa Pio X che per essi aveva imposto un iter di quattro anni, suddiviso in quattro classi, con un orario di quattro ore di insegnamento per cinque giorni alla settimana. L’attuazione di questo piano delineò, in “embrione”, la configurazione del futuro Studio Teologico in Pordenone.

Finita la Grande Guerra, nel 1919 il Seminario diocesano riprese vita provvisoria a Torre di Pordenone, in attesa della sua traslazione definitiva, avvenuta a metà del mese di novembre 1920, nella sua sede attuale, sulle rive del fiume Noncello, come disposto da papa Benedetto XV in risposta a una richiesta della maggioranza del clero diocesano. Il trasferimento comportò tensioni – poi superate – nella comunità cristiana esistente tra Livenza e Tagliamento nonché la necessità di costruire nuovi edifici per l’istituto collocato in un’area spaziosa e amena. Per insistenza dell’allora Sacra Congregazione dei Seminari e delle Università degli Studi, i docenti della scuola teologica conseguirono titoli accademici nei pontifici atenei della Santa Sede a Roma, elevando così il livello qualitativo del loro insegnamento.

Dopo la seconda guerra mondiale si verificò un forte aumento del numero dei seminaristi, compresi quelli maggiori, per i quali dal 1954 venne aggiunto un anno di formazione “propedeutico” ai quattro previsti per la teologia.

Il concilio ecumenico Vaticano II, che si tenne dal 1962 al 1965, fu l’evento più importante per la Chiesa cattolica nel secolo XX. Esso provocò una svolta epocale anche per i Seminari sia per la rimodulazione dei criteri formativi sia per la riforma degli studi in essi impartiti, caratterizzati da più ampio respiro teologico, da maggiore rigore scientifico e da un afflato pastorale in dialogo con il mondo contemporaneo.

Nel periodo immediatamente successivo all’assise vaticana, l’antica diocesi concordiese ricevette un nuovo assetto che ebbe ricadute anche nella sua istituzione più rilevante, qual è il Seminario. Infatti, dal 1971 detta diocesi assunse la denominazione di “Concordia-Pordenone” e dal 1974 la sua sede e la residenza del vescovo furono traslate a Pordenone, dove la chiesa principale dedicata a San Marco Evangelista fu elevata al rango di concattedrale. Nella fase applicativa delle linee conciliari, il Seminario in Pordenone attraversò una crisi molto accentuata, non tanto e non solo per il forte calo numerico dei seminaristi, quanto piuttosto per lo scontro interno al corpo docente: una parte dei suoi membri si fece difensore di concezioni “tradizionaliste” in contrasto con i nuovi insegnanti, alcuni dei quali si schierarono su un fronte “progressista”.

La crisi fu superata verso la fine del secolo scorso. Tramontato il rischio di un assorbimento del Seminario in una struttura regionale con sede in Udine, fu avviato il procedimento per la nascita dello Studio Teologico in Pordenone. L’atto sorgivo, datato il 27 ottobre 1993, fu costituito da un decreto della Congregazione per l’Educazione Cattolica (CEC), il quale disponeva l’affiliazione ad experimentum per un quinquennio alla Facoltà Teologica dell’Italia Settentrionale di Milano dello Studio suddetto e nominava “moderatore” di quest’ultimo il vescovo diocesano.

Dal mese di settembre 1998 il numero degli studenti dello Studio Teologico aumentò per effetto dell’iscrizione ad esso, oltre che dei seminaristi, anche degli aderenti alla Comunità Missionaria di Villaregia, che in Pordenone aveva aperto una casa. Fu ammessa pure la frequentazione di altre persone interessate alla cultura teologica, al punto che nell’anno accademico 1999-2000 i frequentanti salirono a 42, il numero più alto nei primi quaranta anni vita dell’istituzione.

La CEC, competente a esaminare i requisiti dello Studio Teologico in Pordenone per confermare o non la sua qualifica, gli concesse l’affiliazione ad alterum quinquennium alla Facoltà milanese. Il relativo decreto, datato 30 gennaio 1999, non si limitò a compiere un adempimento burocratico, ma volle esprimere la seguente valutazione che rende onore: «Esprimiamo altresì il nostro vivo apprezzamento per l’attività e il lavoro svolti dal suddetto Studio Teologico e per la serietà e competenza attraverso le quali viene formato il corpo docente».

Il livello qualitativo di ogni istituzione universitaria è costituito dai titoli accademici dei suoi insegnanti nelle varie discipline previste, dalla loro capacità didattica e dalle pubblicazioni scientifiche che essi producono quale frutto delle loro ricerche. In questo ambito, lo Studio Teologico pordenonese si è particolarmente distinto potendo vantare un numero adeguato di docenti, oltre venti, alcuni dei quali divenuti titolari di cattedra in varie Università e ben inseriti nel dibattito critico internazionale in materie teologiche e giuridiche.

L’istituto che ci occupa è stato inserito dal 20 giugno 2005 in un contesto diverso, a seguito dell’erezione della Facoltà Teologica del Triveneto, con sede in Padova. Esso, assieme ad altri sei, è stato affiliato “per un decennio” alla nuova “Facoltà a rete”, in forza di un decreto della CEC del 15 marzo 2006.

Il 7 novembre 2009 resterà una giornata memorabile per lo Studio Teologico operante nel Seminario in Pordenone: la sua intitolazione al cardinale Celso Costantini (1876-1958). Nella circostanza, all’ingresso della sede fu collocato un busto in bronzo dello stesso Porporato, autore di molte opere letterarie e scultoree, già vicario generale della diocesi di Concordia, poi amministratore apostolico a Fiume (oggi in Croazia), primo delegato apostolico in Cina, segretario della Sacra Congregazione de Propaganda Fide e infine Cancelliere di Santa Romana Chiesa.

Il rinnovo “per un altro decennio” dell’affiliazione dell’istituto qui considerato alla Facoltà Teologica del Triveneto fu disposto il 9 febbraio 2016 dalla CEC. Questa si compiacque per un requisito assai rilevante ai fini di detto riconoscimento: la disponibilità di una biblioteca, aperta al pubblico, che è di gran lunga la più importante nella Chiesa di Concordia-Pordenone, oltre che la maggiore nella provincia di Pordenone. Essa, negli anni 2015-2016 fu collocata nella ristrutturata ala ovest del Seminario e fu inaugurata l’8 giugno 2017. Quattro mesi dopo fu inserita nell’«Elenco delle biblioteche riconosciute di interesse regionale» dalle autorità del Friuli Venezia Giulia. Dal 14 febbraio 2019 gode di un nuovo statuto e del relativo regolamento, adeguati alle norme stabilite dalla Conferenza Episcopale Italiana.

Dall’anno accademico 2022-2023 è forte l’impegno di applicare in ambito locale l’«Istruzione sull’affiliazione di istituti di studi superiori» emanata dalla CEC l’8 dicembre 2020. La normativa prescrive, tra l’altro, l’autonomia (non l’indipendenza) funzionale e gestionale dello Studio Teologico pordenonese dal Seminario diocesano nel quale è inserito. Ciò comporta anche l’apertura dell’istituzione – la prima di livello universitario con sede in Pordenone – a tutti gli studenti interessati, oltre che ai seminaristi, poiché rappresenta un patrimonio prezioso a servizio dell’intera comunità, sia ecclesiale che civile.