di don Marino Rossi, Rettore del Seminario. Tempora mutantur, nos et mutamur in illis: “I tempi cambiano e noi cambiamo con essi”. Vari avvicendamenti stanno caratterizzando la Biblioteca del Seminario in questo autunno. Dopo il saluto al bibliotecario Andrea Marcon che ha svolto in modo professionale e appassionato il suo lavoro per 20 anni, lascerà l’incarico anche don Gioacchino Biscontin, Direttore della Biblioteca dal 1991, già Direttore del Museo Diocesano dal 1996 al 2015 e dell’Archivio Storico Diocesano dal 2004 al 2019. Don Chino, classe 1942, dopo il dottorato in Teologia morale a Roma ha svolto il suo ministero di insegnamento negli Studi Teologici dei Seminari Diocesani di Concordia- Pordenone, Padova, Treviso e negli ISSR a Portogruaro, Padova e Treviso, oltre che nella sede della Facoltà Teologica del Triveneto. La sua competenza pastorale, dovuta anche all’impegno in diocesi e in varie parrocchie e tutt’ora come amministratore parrocchiale a Palse, lo ha portato ad approfondire negli ultimi anni la tematica dell’omiletica, senza trascurare gli aggiornamenti teologici più rilevanti, la sua passione per san Francesco e per la Terra Santa come guida nei pellegrinaggi. Numerose le sue pubblicazioni scientifiche e divulgative. Ciò gli ha permesso di essere un Direttore competente nelle tematiche T teologiche, aperto al dialogo culturale, specie nel settore della storia e dell’arte locali, attento alle collaborazioni e alla corresponsabilità dei laici nella conduzione della biblioteca. La sua opera è stata fondamentale nell’organizzazione, nel riordino, nella schedatura della Biblioteca del Seminario nei 2 traslochi, prima in Centro diocesano avvenuto nel 1992, poi nella nuova sede ristrutturata in Seminario nel 2017. Siamo grati a lui, come ad Andrea Marcon, per l’incremento di progetti, attenzioni, rinnovamento che ha messo in atto, dando grande rinomanza ad un’opera iniziata dal compianto don Antonio Ornella come Direttore dal 1978. A don Chino la nostra gratitudine più grande e sincera, per quanto abbiamo apprezzato della sua persona e della sua opera e anche per quel lavoro nascosto e forse così ancora più prezioso a favore della Biblioteca, del Museo, dell’Archivio Storico, della cultura e della formazione che da oltre 50 anni svolge con passione e competenza fuori e dentro la nostra Diocesi.
(da “Il Popolo” settimanale della diocesi di Concordia-Pordenone)