Siamo in ritardo, dobbiamo affrettarci, dobbiamo adattarci al cambiamento: è l’imperativo che domina ormai nella società odierna, ossessionata dai dettami della teoria evoluzionistica darwiniana. Barbara Stiegler (1971) insegna filosofia politica all’Università di Bordeaux Montaigne ed è membro dell’Institut Universitaire de France. Ha vinto il Grand Prix Moron della Fondazione Renaudin nel 2019. La qualificata casa editrice Carbonio Editore traduce dal francese e pubblica questo testo si sofferma su uno dei primi teorici del neoliberalismo, l’americano Walter Lippmann (1889-1974) che, partendo dalla necessità di una regolamentazione autonoma del mercato professata dal liberalismo, caldeggiò la trasformazione artificiale di quello stesso mercato tramite le istituzioni, come unico rimedio per scuotere le masse dalla stasi e condurle al cambiamento. “La domanda di ricerca che fa da sfondo al libro – scrive Beatrice Magni nell’Introduzione – è la seguente: come spiegare il fatto che la società contemporanea sia caratterizzata e, allo stesso tempo, si consideri in costante ritardo nella sua capacità di affrontare le sfide e i cambiamenti che si presentano?”.
Barbara Stiegler, Bisogna adattarsi. Un nuovo imperativo politico, Milano, Carbonio editore, 2023, pp. 259, € 19,00.

Domanda: noi umani possiamo arrogarci la facoltà del libero arbitrio senza attribuirlo anche alle particelle elementari, cioè al micromondo che ci circonda? Fabio Scardigli (1963), fisico teorico, è affiliato al Dipartimento di Matematica del Politecnico di Milano e all’Istituto Lorentz per la Fisica Teorica dell’Università di Leida. La sua ricerca si concentra sulla fisica quantistica dei buchi neri e sul principio di indeterminazione generalizzato. Con la qualificata casa editrice Carbonio Editore traduce dall’inglese e pubblica questo libro che raccoglie tre saggi scritti dal fisico teorico Gerard ‘t Hooft, Emanuele Severino, Piero Coda. “Ragionando all’interno dei propri ambiti – scrive Scardigli nell’Introduzione – i tre eminenti studiosi si sono confrontati su un tema cruciale che sta alle origini del pensiero occidentale: il rapporto tra determinismo e libero arbitrio. In un excursus multidisciplinare che parte dai pensatori greci per arrivare fino a Hegel e oltre, spaziando dalle religioni alla meccanica quantistica, un fisico, un filosofo e un teologo hanno instaurato un dialogo costruttivo intorno a un dubbio che assilla l’uomo fin dall’antichità”.
Simon Critchley, Determinismo e libero arbitrio. Nuove visioni dalla fisica, dalla filosofia e dalla teologia, Milano, Carbonio editore, 2022, pp. 131, € 17,50.

Cosa significa possedere il dono fin troppo umano ‒ e la maledizione ‒ di essere in grado di scegliere tra vita e morte. Simon Critchley, filosofo e scrittore britannico, è professore presso la New School for Social Research di New York. È considerato uno dei filosofi più influenti del XXI secolo. Si occupa di storia della filosofia, di teoria politica e di letteratura. Con la qualificata casa editrice Carbonio Editore traduce dall’inglese e pubblica un’indagine letteraria di alcuni messaggi d’addio ‒ Cobain, Améry, Woolf ‒ e un’autoanalisi psicologica a tratti ironica e graffiante. “Parliamo subito (e giustamente) della malattia maniaco-depressiva come di una malattia da affrontare mediante una combinazione di farmaci – per esempio il litio – e psicoterapia; ma il giudizio morale implicito sul suicidio, che ci deriva dalla teologia cristiana, rimane intatto e in vigore”. L’Autore aggiunge che scrivendo si fa un passo indietro e fuori dalla vita per guardarla in modo più spassionato e con un occhio più fermo. Si possono mettere a tacere le cose scrivendo, fantasmi, tormenti, rimpianti, ricordi che scorticano vivi.
Simon Critchley, Note sul suicidio, Milano, Carbonio editore, 2022, pp. 155, € 9,00.